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    3^ edizione della rassegna “L’Orecchio di Dioniso” al Teatro Comunale Polivalente di Abano Terme

    5:37 am
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    ABANO TERME (PD) – Al Teatro Comunale Polivalente di Abano Terme, via Donati 1, venerdì 15 marzo, ore 21, e sabato 16 marzo, ore 16, il Museo internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori”, il Centro Maschere e Strutture Gestuali, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, presentano la terza edizione della rassegna teatrale L’Orecchio di Dioniso, scene d’ascolto del giovane teatro.

    Ospite dell’edizione di quest’anno la compagnia internazionale Teatro Strappato fondata da Cecilia Scrittore e dal venezuelano Vene Vieltez. Una compagnia legata al ‘teatro d’attore’ che s’è guadagnata uno spazio espressivo originale, con produzioni di valore artistico e temi sociali attuali, creando spettacoli di forte impatto visivo grazie ad un intenso lavoro di ricerca e all’uso di maschere teatrali inconfondibili. Questa formazione è decisamente uno dei gruppi di maggiore interesse nel panorama teatrale contemporaneo, capace di sintetizzare al meglio il punto d’incontro di esperienze personali composte da molteplici collaboratori e un forte sapere acquisito in varie discipline. Grazie al Teatro Strappato gli archetipi delle maschere della Commedia dell’Arte tornano trionfalmente in scena. Lo fanno con sorprendente e rinnovato vigore grazie ad un preciso lavoro fisico e a gesti magistrali che, di volta in volta, prendono vita e mutano sotto gli occhi degli spettatori. Il primo spettacolo ha per titolo Terra e Polvere: una via crucis poetica in grado di farci immaginare le tappe di un altrove contemporaneo, dove tutto si compie nella finzione sospesa e dichiarata di un’attrice che indossa gesti fumanti, odori e colori nati da una tazza di caffè, per una sorta di realismo magico in grado di accendere l’incanto e l’immaginazione del pubblico. Il secondo spettacolo Betún è la storia di un bambino abbandonato, di quelli che vivono nelle mille periferie del mondo, senza nessuno, senza niente. 100 milioni di bambini vivono nelle strade del nostro mondo, dei quali 40 milioni in America Latina, Betún è quella faccia scomoda che ci guarda negli occhi e diventa lo specchio lirico che mostra il lato peggiore della nostra specie.
    Una creazione indimenticabile fatta di “4 sogni e 5 realtà di una vita di strada”. Una favola teatrale senza parole nata durante il viaggio in Bolivia della compagnia nel 2016. La prima dello spettacolo è avvenuta nel luglio dello stesso anno al Festival di Avignone, poi rappresentato in tutto il mondo. Posto unico 10 euro.