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    Olli Mustonen protagonista assoluto del quarto concerto della stagione sinfonica 2018 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico di Verona

    7:40 am
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    VERONA – Venerdì 6 aprile alle ore 20.00, con replica sabato 7 aprile alle ore 17.00, il quarto concerto della Stagione Sinfonica 2018 di Fondazione Arena, al Teatro Filarmonico di Verona, presenta un musicista a tutto tondo, fra i più grandi nomi del panorama pianistico internazionale: Olli Mustonen, impegnato nel doppio ruolo di direttore e solista su musiche di Beethoven, Mozart, Vaughan Williams e Hindemith. Per questo appuntamento l’eclettico direttore, compositore e pianista finlandese Olli Mustonen debutta al Teatro Filarmonico di Verona alla guida dell’Orchestra e del Coro areniani, con un programma ricco e particolare. Apre il concerto l’esecuzione di Coriolano, Ouverture in do minore op. 62 di Ludwig van Beethoven, sempre molto apprezzata dal pubblico. Composta tra gennaio e marzo del 1807 per la tragedia omonima di Heinrich Joseph Edler von Collin, l’Ouverture è in realtà concepita come composizione a sé stante, tanto da essere eseguita per la prima volta privatamente a marzo dello stesso anno nel corso di due concerti a palazzo del principe Lobkowitz sotto la direzione dell’autore stesso, durante i quali sono presentate anche la Quarta Sinfonia e il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra; il 24 aprile l’Ouverture viene finalmente proposta in occasione di una ripresa della tragedia che l’ha ispirata e nel 1808 pubblicata a Vienna come op. 62. Pagine fra le più esemplificative del sinfonismo epico ed eroico di Beethoven, nella vicenda del condottiero romano – e particolarmente come ravviserà Wagner nella scena tra Coriolano, sua madre e sua moglie nel campo avanti alle porte della città – il musicista di Bonn trova gli elementi ideali che gli sono particolarmente cari, come il sentimento grandioso della storia antica, la classicità e il contrasto fra i sentimenti dell’uomo e il suo senso etico. L’intensa carica drammatica si svolge quindi in non più di sette minuti di musica, nei quali «all’irrequietudine incalzante del primo tema si contrappone il nobile lirismo, soavemente supplichevole, del secondo tema in mi bemolle; poi è tutto uno scatenarsi di contrasti e conflitti drammatici di inaudita pregnanza che concludono sull’inciso tragico dell’inizio, trascolorato, prima di spegnersi definitivamente, nel sinistro bagliore del registro grave degli archi» (Sergio Sablich).

    Segue il virtuosistico quanto sinfonico Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore K 503 di Wolfgang Amadeus Mozart, proposto l’ultima volta al Filarmonico ben 38 anni fa, nel 1980. Eseguita per la prima volta a Vienna il 4 dicembre del 1786, la partitura è fra le ultime testimonianze del repertorio pianistico del genio salisburghese e presenta un’orchestrazione estremamente ricca, che rivela chiaramente la tendenza sinfonica della maturità mozartiana: da scrittura semplice e disimpegnata, in cui il pianoforte riveste un ruolo accessorio della compagine strumentale, in Mozart assistiamo a una nuova tendenza in cui la concezione formale acquista una più vasta articolazione interna; «insomma, il Concerto per pianoforte diviene progressivamente nelle mani di Mozart un vero e proprio laboratorio di sperimentazioni formali e linguistiche» (Arrigo Quattrocchi).

    Dopo l’intervallo, la seconda parte del programma è caratterizzata da due partiture poco presenti nelle sale da concerto: il corale Toward the Unknown Region di Ralph Vaughan Williams e le Metamorfosi sinfoniche su temi di Carl Maria von Weber di Paul Hindemith, entrambe mai state eseguite prima d’ora da Fondazione Arena al Filarmonico di Verona. La prima proposta, che vede nell’esecuzione il contributo del Coro dell’Arena, porta la firma di uno dei più insigni compositori inglesi del XIX secolo, Vaughan Williams, il quale a sua volta prende ispirazione dalle composizioni del poeta americano Walt Whitman Leaves of Grass, che ben rispecchiano i sentimenti di ottimismo permeati da spirito di avventura dell’epoca. I testi di Whitman già avevano ispirato il progetto della monumentale Sea Symphony, eseguita nel 1909; quindi due anni dopo forniscono la materia al più contenuto Towards the Unknown Region, che alla sua prima esecuzione a Leeds nel 1907 riscuote immediato successo di pubblico e critica, ed eleva il musicista ad esponente di spicco della musica inglese: «Il duraturo successo di questo lavoro deriva dallo straordinario connubio tra musica e testo, dall’inconfondibile qualità della musica ispirata di Vaughan Williams che incarna perfettamente le nobili aspirazioni umanistiche di Whitman» (John Bawden).

    Conclude quindi una composizione per grande orchestra, eseguita per la prima volta a New York il 20 gennaio del 1944: le Metamorfosi Sinfoniche di Hindemith, nate da un originario progetto per un balletto di Léonide Massine su temi di Carl Maria von Weber mai realizzato (di cui comunque ne farà tesoro Balanchine, a nove anni dalla composizione, per una sua creazione). Il termine “metamorfosi” amplifica il concetto di “variazione”, permettendo al compositore di intervenire sui temi originari di Weber già alla loro presentazione, con il risultato di un dialogo continuo tra i gruppi strumentali e la potenza sonora della grande orchestra.

    Per informazioni e biglietti: www.arena.it

    Anche per il quarto concerto della Stagione Sinfonica è proposta l’iniziativa Ritorno a Teatro, riservata al mondo della Scuola nell’ambito del progetto Arena Young: venerdì 6 aprile alle ore 20.00 gli studenti delle classi elementari, medie e superiori, i loro famigliari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo al prezzo speciale di € 4,00 (studenti) e € 8,00 (adulti accompagnatori). Alle ore 19.00 precede il concerto un Preludio nella prestigiosa Sala Maffeiana, momento di introduzione al linguaggio musicale seguito da un aperitivo nel Bar del Teatro.

    Per informazioni e prenotazioni: Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona

    tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it.

    Inoltre ricordiamo che la Fondazione Arena di Verona è tra gli esercenti accreditati di 18App e Carta del Docente, dando la possibilità ai giovani nati nel 1999 e ai docenti di ruolo di spendere il proprio Bonus Cultura di 500 Euro per acquistare biglietti, open ticket e carnet per gli spettacoli della Stagione Artistica al Teatro Filarmonico e dell’Opera Festival all’Arena di Verona.

    Le modalità di registrazione e di attivazione dei buoni sono indicate sui siti www.18app.it e https://cartadeldocente.istruzione.it; mentre per procedere all’emissione del voucher dell’importo corretto è possibile consultare le tariffe nelle pagine dedicate sul sito di Fondazione Arena www.arena.it. Biglietti Concerti: Prezzi da € 10,00 a € 24,00.

    Foto gentilmente concessa