Homepage CULTURA Aquae Tauri, una vasta area archeologica tutta da scoprire

    Aquae Tauri, una vasta area archeologica tutta da scoprire

    9:23 pm
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    CIVITAVECCHIA – Oggi pomeriggio, alla Sala Convegni della Biblioteca Comunale, sono stati presentati i risultati degli scavi e delle prospezioni effettuate presso il sito archeologico di Aquae Tauri. L’Assessore al Patrimonio Monumentale Dott. Alessandro Manuedda: “Oggi presenteremo i risultati della ripresa degli scavi archeologici ad Aquae Tauri. Come Amministrazione siamoorgogliosi della collaborazione di più soggetti per questo sito archeologico che, dal 2015, annualmente i volontari della Società Storica Civitavecchiese provvedono alla ripulitura”.

    Il Sindaco Antonio Cozzolino: “Mi unisco ai ringraziamenti rivolti alla Società Storica che ha tenuto il sito in buone condizioni e, a seguire, sono state avviate attività di scavo. Abbiamo fatto la nostra parte fornendo supporto; ogni volta che possiamo ci adoperiamo per dare nuove prospettive. Il nostro obiettivo è la crescita economica e culturale della città. Vorremmo tenere aperto il sito per farlo visitare agli studenti e lavoreremo su questo aspetto con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione guidato da Alessandra Lecis”.

    La Dott.ssa Rossella Zaccagnini (Responsabile territoriale della Soprintendenza): “Sono felice e orgogliosa per essere qui e contribuire ad un progetto comune che vede l’impegno di cittadini, Associazione Società Storica, Università Alma Mater Studiorum di Bologna e La Sapienza di Roma e del Comune. Stiamo per firmare un nuovo accordo per la gestione delle Terme Taurine. Vorremmo fare un accordo anche con l’Autorità Portuale per creare anche lì un circuito virtuoso. Sarebbe importante creare un Polo che faccia da riferimento culturale per il territorio”.

    A seguire, sono stati proiettati due video realizzati dalla Società Storica Civitavecchiese relativi all’attività di pulizia del sito e ad alcune riprese effettuate con l’ausilio del drone.

    Il Dott. Glauco Stracci (Consigliere della Società Storica Civitavecchiese): “Ho studiato l’area delle Terme Taurine ed ho svolto alcune ricerche a riguardo raccolte in una pubblicazione. Il sito di Aquae Tauri è rimasto nel dimenticatoio; Salvatore Bastianelli indagò maggiormente l’area. Le indagini continueranno; attualmente è stato rilevato solo un quinto del sito. Sono necessari i fondi per portare avanti gli scavi”.

    La Prof.ssa Francesca Romana Stasolla (Università degli Studi La Sapienza di Roma): “E’ la prima volta che riusciamo a lavorare in un progetto sinergico tra cittadini, associazioni, comune, università e soprintendenza. I risultati ad ora ottenuti hanno stupefatto anche noi”.

    Il Prof. Massimiliano David (Università Alma Mater Studiorum di Bologna) con l’ausilio di slide ha così commentato: “Mi unisco a ciò che è stato detto con passione e speranza. Sono orgoglioso di collaborare con tutti coloro che credono in questa area. Il Progetto Acheloo ha l’intento di riprendere le ricerche anche mediante strumenti tecnologici più raffinati. Ci si interroga sulla Tabula Peutingeriana, perché questa zona sia degna di attenzione. Lì compaiono vari siti tra cui anche quello di Aquae Tauri, con una linea come se ci fosse un collegamento a Tarquinia. La Tabula Peutingeriana è un documento utile per vedere i servizi che i viaggiatori potevano incontrare. Poi vediamo anche Cencelle città carolingia e se stringiamo il nostro sguardo vediamo il sito di Civitavecchia e, fuori città, l’area molto ampia che corrisponde ad Aquae Tauri. Da nostre esperienze fatte sappiamo che le città romane riservavano molte sorprese. Le terme della ficoncella sono un’area carica di storia; abbiamo fatto delle foto anche tramite droni. Nel sito di Aquae Tauri vediamo una vasca ellittica molto particolare, la struttura così esposta è a rischio di crolli. La pulizia della stessa è stata fondamentale ed utile per poter fare lo scavo archeologico. La vasca è inserita all’interno di un edificio. I primi risultati hanno fornito ben presto il microrilievo, una prima base di discussione. Abbiamo visto che da una parte entrava l’acqua calda e da un’altra passava quella fredda per stemperare tramite un acquedotto. I colleghi di Archeores hanno battuto l’area con rilevamenti geomagnetici ed è emerso che la vasca è uno dei perni di un insieme di strutture e fa pensare alla presenza di un enorme edificio di circa 156 metri per 100 metri. Queste strutture e ambienti interni sono ancora da indagare. Abbiamo fatto saggi stratigrafici e la struttura coincide con le prospezioni. Potrebbe risalire dal I sec. a.C. al V d.C., forse Rutilio Namaziano aveva visto questa struttura. Abbiamo trovato due incudini quindi erano presenti attività metallurgiche, frammenti di statua, fibula del IV sec., chiavistello in bronzo, monete di Galla Placidia. Questa struttura enorme poteva ricevere centinaia di persone. Inoltre, su questa collina sgorgava acqua sulfurea curativa. Le attuali terme contengono parte di questa struttura e ci fa pensare ad un grande santuario, ma è da verificare. Nell’ultima slide vediamo Giove che impugna i fulmini sopra un toro, animale simbolo delle forze prorompenti della natura”.

    Foto di Manola Solfanelli