Archer Maria fu una scrittrice portoghese (Lisbona 1905), una delle prime e più interessanti tra le numerose scrittrici che nel Portogallo del sec. XX si sono occupate della condizione e dei problemi della donna. Il femminismo di Maria Archer, pur lucido e meditato, si diluisce nella sua tematica complessiva, contraddistinta da un socialismo normativo e dottrinario, cui un frequente, sottile filo d’ironia conferisce un ingannevole tono moderato. Giornalista, viaggiatrice infaticabile, Maria si è interessata anche agli aspetti e contraddizioni delle terre portoghesi d’oltremare, con particolare attenzione a quelle africane, materia di alcune delle sue opere migliori, come Viagens à roda d’Africa (Viaggi intorno all’Africa), riuscita simbiosi di cronaca e romanzo. Stilista vigorosa ed elegante, eccelle forse nel racconto denso, dinamico, strutturalmente compiuto e nell’osservazione descrittiva.
Tra le sue opere si ricordano: Três mulheres (Tre donne, 1935); Ela é apenas mulher (Lei è soltanto una donna, 1944); Nada lhe será perdoado (Nulla le sarà perdonato, 1947); Bato às portas da vida (Busso alla porta della vita); Há-de haver uma lei (Ci dev’essere una legge, 1949); i racconti A primeira vitima do diabo (La prima vittima del diavolo, 1954); i ricordi di viaggi Roteiro do mundo portugues (Guida del mondo portoghese, 1940).
