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    Comunità di Sant’Egidio e Direzione degli Istituti Penitenziari hanno organizzato i pranzi natalizi con i detenuti

    9:06 am
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    CIVITAVECCHIA – Dal Dott. Massimo Magnano San Lio Responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

    “Anche quest’anno nei due Istituti Penitenziari di Civitavecchia la Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con il Direttore delle due strutture, dott.ssa  Patrizia Bravetti,  ha organizzato i pranzi natalizi con i detenuti. Il primo si è svolto martedì 2 gennaio 2018, presso la Casa Circondariale in Via Aurelia Nord, il secondo venerdì 5 gennaio presso la Casa di reclusione in Via Tarquinia.

    “Ho messo il mio cuore vicino al vostro”: queste belle parole di Papa Giovanni XXIII, rivolte ai detenuti di Regina Coeli in occasione del Natale 1958, possono essere richiamate per esprimere il senso ed i sentimenti  dei Pranzi di Natale e delle feste natalizie che la Comunità di Sant’Egidio organizza ogni anno  in tante carceri italiane e del mondo.

    Quest’anno in Italia sono più di 5000 i detenuti che partecipano ai pranzi di Natale; nel Lazio circa un detenuto su quattro è coinvolto. Lo scopo, in questi giorni di festa, è quello di raggiungere con la buona notizia del Natale tutti i detenuti, specie quelli  più isolati e sofferenti. La Direzione dei due Penitenziari di Civitavecchia  favorisce eventi come questi, importanti per il dialogo e la socialità dei detenuti. I menù erano a base di lasagne al forno, polpettone di manzo, patate, piselli, lenticchie, frutta e dolci natalizi. Alla fine dei pranzi  Babbo Natale, accolto da una vera e propria ovazione, ha distribuito  regali a tutti: perlopiù capi di vestiario nuovi  e prodotti per l’igiene. Tutti hanno fatto festa e giocato  insieme a tombola.

    A Civitavecchia erano quasi 200 i detenuti coinvolti complessivamente nelle due strutture ed erano presenti le varie istituzioni cittadine, in particolare il Comune di Civitavecchia e la ASL Roma 4. Una speciale collaborazione con la  Polizia penitenziaria e con l’Area trattamentale che ha garantito la buona riuscita dell’iniziativa”.

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