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    Gala La Bohème di San Silvestro con Alagna e Kurzak al Teatro Filarmonico di Verona

    5:37 am
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    VERONA – L’opera eternamente giovane dell’amicizia e dell’amore torna in scena sabato 31 dicembre per un ultimo saluto al 2022: nell’allestimento di Stefano Trespidi con le scene di Guillermo Nova, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon, lo spirito libertario della gioventù è rappresentato dalla rivoluzione giovanile del maggio francese 1968.

    Per l’eccezionale serata di gala di sabato 31 dicembre alle ore 19 (con finale previsto alle 22), il cast si annuncia altrettanto eccezionale: i protagonisti Mimì e Rodolfo saranno interpretati rispettivamente dal soprano Aleksandra Kurzak e dal tenore Roberto Alagna, coppia in scena e nella vita, stelle dell’opera reduci da grandi successi in tutto il mondo e in Arena durante lo scorso Festival, per la prima volta riunite sotto la volta del Teatro Filarmonico, la “casa invernale” delle maestranze artistiche e tecniche areniane. Alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena, del Coro preparato da Ulisse Trabacchin e delle voci bianche di A.LI.VE. dirette da Paolo Facincani, salirà sul podio il giovane maestro Andrea Battistoni, veronese di nascita e di carriera internazionale, già beniamino del pubblico dell’anfiteatro.

    I biglietti per ogni settore sono da oggi in vendita presso la Biglietteria centrale dell’Arena di Verona, sul sito arena.it e nel circuito TicketOne, con prezzi a partire da 18 euro e con una speciale promozione per gli abbonati delle stagioni 2022 e 2023, cui Fondazione Arena riserva una riduzione del 45% sui biglietti per questa serata straordinaria.

    Con la musica più ispirata e toccante di Puccini, La Bohème è un dramma realista che accoglie la commedia e la quotidianità delle “piccole cose”, una storia scorrevole ed immediata che anticipa il cinema, ad opera di un compositore sempre al passo coi tempi.  E il grande cinema di Bertolucci e Garrel, così come gli slogan dei giovani francesi del ’68, saranno citati nella Parigi pullulante di vita vera ricostruita sul palcoscenico del Filarmonico, nel contesto di una drammaturgia sempre fedele al dettato pucciniano.