ERCOLANO (NA) – Nel segno del Bel canto che il grande Enrico Caruso ha contribuito a diffondere nel mondo, da innovatore, nell’affermare un genere canoro che scandalizzò i puristi dell’epoca, rompendo con la tradizione lirica ottocentesca italiana, il MAV di Ercolano prosegue il cammino intrapreso, per far conoscere il grande tenore napoletano, che al Teatro San Carlo, pur non essendo stato fischiato, non piacque a quell’aristocrazia che considerava il teatro tempio dell’élite partenopea. Come poteva un figlio del popolo – era figlio di un fabbro Caruso – essere considerato un grande interprete? Enrico va in America, immigrato tra gli immigrati. Eroe grandioso e tragico. Usa tutte le tecniche allora consentite per diffondere e rendere ancora più popolare la lirica: incide dischi e gira film. È il primo in assoluto a farlo. Accumula una fortuna che in parte impiega per sostenere i più svantaggiati sia tra gli italiani d’America che tra quelli di Napoli.
“Un personaggio così non poteva non essere raccontato dal MAV, il museo digitale tra i più all’avanguardia in Italia – afferma con soddisfazione Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione CIVES/MAV – per questo continua il progetto avviato lo scorso anno dal Museo di Ercolano in occasione del centenario della scomparsa di Enrico Caruso e in vista dei 150 anni della nascita, nel 2023. Con il tenore Gianluca Terranova, protagonista del concerto di giovedì, si è sviluppata un’intensa e proficua collaborazione: è il protagonista infatti dei due video prodotti dal MAV – il corto “L’Eterno” e il docu “La mia Napoli” – proiettati in decine di occasioni non solo a Napoli e in Campania ma anche da Cuneo a Messina. Perché il MAV si occupa tanto di Caruso? Ma perché quel grande napoletano, prima popstar mondiale, è stato uno straordinario innovatore del linguaggio della musica, un pioniere: agli inizi del ‘900 fu il primo artista a intuire le potenzialità delle canzoni incise su disco. Una rivoluzione per l’epoca, così come – fatte le debite proporzioni – sta avvenendo oggi con i linguaggi digitali”.
La serata vedrà quindi il tenore Gianluca Terranova, uno dei maggiori interpreti carusiani del nostro tempo, accompagnato al pianoforte da Mirca Rosciani, viaggiare nel repertorio più famoso di Enrico Caruso per celebrarlo come merita, nonché la proiezione dei due corti “L’eterno” e “Core ‘ngrato”, per la regia di Gianni Pelliccia, dedicati al grande Maestro. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti con prenotazione obbligatoria.