Homepage ATTUALITÀ Hate speech: AGCOM promuove la consultazione pubblica per il nuovo Regolamento

    Hate speech: AGCOM promuove la consultazione pubblica per il nuovo Regolamento

    5:49 am
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    ITALIA – Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha messo a consultazione pubblica lo Schema del nuovo Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, di rispetto del principio di non discriminazione e di contrasto ai discorsi d’odio (delibera 292/22/CONS).

    Il testo è il frutto delle nuove disposizioni del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi (D.lgs. n. 208/2021), che ha ampliato gli strumenti a disposizione dell’Autorità per la tutela dei diritti fondamentali della persona e di contrasto ai discorsi d’odio.

    Nello schema, sul quale tutti i soggetti interessati potranno proporre integrazioni e modifiche, si prevede che i programmi di informazione e di intrattenimento non debbano:

    – contenere espressioni suscettibili, in maniera diretta o indiretta, di istigare a commettere reati o effettuare apologia degli stessi;

    – offendere la dignità umana;

    – diffondere, incitare, propagandare oppure di giustificare, minimizzare o in altro modo legittimare la violenza, l’odio o la discriminazione;

    – offendere la dignità umana nei confronti di un gruppo di persone o un membro di un gruppo sulla base di uno dei motivi di cui all’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

    Ciò, in un’ottica di bilanciamento di valori di pari rango, quali la libertà di manifestazione del pensiero e la tutela dei diritti della persona.

    Le osservazioni relative allo schema di regolamento dovranno pervenire nel termine di 60 giorni decorrenti dalla pubblicazione della delibera di avvio della consultazione pubblica sul sito web dell’Autorità.

    Anche il quotidiano web Le Muse News ha fornito il proprio contributo proponendo integrazioni da inserire nello Schema di Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, di rispetto del principio di non discriminazione e di contrasto ai discorsi d’odio.

    Ecco le integrazioni proposte:

    – sanzionare tutte quelle espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo, l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, l’integralismo religioso, inclusa l’intolleranza espressa dal nazionalismo aggressivo e dall’etnocentrismo riguardante la discriminazione e l’ostilità verso i migranti e le persone di origine straniera.

    – sanzionare le hate words, letteralmente “parole d’odio”, termini che provocano dolore perché sono dispregiativi per natura. Sono le parole peggiori che si possano usare, soprattutto se si appartiene a un gruppo che esercita il potere su un altro perché costituisce una minoranza o perché ha alle spalle una lunga storia di discriminazione. Gli eterosessuali lo esercitano sugli omosessuali, i bianchi sulle minoranze etniche, gli uomini sulle donne, i cristiani sui fedeli di altre confessioni, le persone cosiddette “normali” sulle persone con disabilità fisica e/o sensoriale e/o psichica, le persone normodotate sulle persone con plusdotazione, alto potenziale cognitivo, alto quoziente intellettivo, gifted, ecc.