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    “Il Quarto Stato” esposto a Firenze

    5:24 am
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    FIRENZE – In occasione della Festa Internazionale dei Lavoratori, il Comune di Firenze – Museo Novecento grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, presenta nel cuore di Palazzo Vecchio, all’interno del Salone dei Cinquecento, la grande tela di Pellizza da Volpedo Il Quarto Stato (1898-1902), una delle più celebri opere pittoriche realizzate tra Ottocento e Novecento, eccezionalmente concessa in prestito dal Museo del Novecento di Milano.

    Domenica 1° maggio a Palazzo Vecchio è stato possibile visitare l’opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo gratuitamente. In Sala d’Arme è stato realizzato un progetto speciale in collaborazione con la Fondazione Alinari che ha al centro il mondo del lavoro dall’Ottocento in poi.

    La presentazione della grande tela nella sede del governo della città, a cura di Danka Giacon e Sergio Risaliti, costituisce un’occasione unica per ammirare nel capoluogo toscano il capolavoro di Pellizza da Volpedo, che irrompe con il suo profondo significato politico e sociale all’ interno dello scenario rinascimentale che adorna il monumentale Salone dei Cinquecento.

    Acquisito dal Comune di Milano nel 1920, grazie a una raccolta fondi promossa dal sindaco socialista Emilio Caldara, “Il Quarto Stato” è stato esposto a Palazzo Marino, alla Galleria di Arte Moderna e dal 2010 è custodito al Museo del Novecento di Milano. Frutto di un processo creativo durato dieci anni, l’opera rappresenta un archetipo figurativo conosciuto universalmente che esprime con potenza realistica ed espressiva il mondo del lavoro, richiamando tematiche legate alle lotte per i diritti e ai principi costituzionali. La presenza dell’opera a Firenze fino al 30 giugno trova una sua giustificazione storico-artistica proprio nelle vicende biografiche dell’artista che qui soggiornò frequentando l’Accademia di Belle Arti, sotto l’insegnamento di Giovanni Fattori, entrando in contatto con i capolavori del passato e studiando le tecniche artistiche moderne.

    L’opera è divenuta iconica in seguito all’associazione del grande dipinto a una rinnovata utopia sociale, spesso celebrata nel corso delle manifestazioni per il Primo Maggio. Tra gli omaggi resi a questa tela fortemente rappresentativa, si può infine ricordare lo splendido lunghissimo piano-sequenza posto a sfondo dei titoli di testa di Novecento di Bernardo Bertolucci (1974).

    Con Il Quarto Stato termina, per la civiltà figurativa italiana, l’epoca dell’ambiziosa opera d’arte a programma, inizia un’epoca sotto il segno della contestazione. L’opera si prefigge la comunicazione dell’urgenza dei contenuti anche attraverso una proiettiva e moderna tecnica esecutiva. Ne Il Quarto Stato, e nelle sue numerose versioni precedenti, la folla marcia verso un futuro di progresso e riscatto. Oggi, come allora, il messaggio di forza e speranza sprigionato dal capolavoro di Pellizza da Volpedo splende di luce nuova, all’insegna dei rinnovati valori di cooperazione e libertà.