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    “Il Risveglio degli Etruschi” al Museo Nazionale Etrusco – Rocca Albornoz di Viterbo

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    VITERBO – Il 18 dicembre 2021 presso il Museo Nazionale Etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo prenderà il via, con il vernissage, la mostra in FoTotempismo di Enzo Trifolelli “Il Risveglio degli Etruschi” curata dallo storico, critico d’arte e scrittore Prof. Salvatore Enrico Anselmi.

    All’inaugurazione prenderanno parte il Sindaco di Viterbo Dott. Giovanni Maria Arena, il Direttore Regionale Musei Lazio, dott. Stefano Petrocchi, la Direttrice del Museo Dott.ssa Sara De Angelis, il curatore della mostra e il Direttore del Centro Studi e Ricerca Fotografi della Tuscia e Centro Immagine Gianpiero Ascoli, che illustrerà il libro da cui prende origine la mostra. Interverranno per la FIAF: il Delegato Regionale Mariano Fanini e il Delegato Provinciale Debora Valentini, per il Circolo Fotografico Photosophia di Roma i delegati Gianni Amadei e Luciana Barbi.

    Nei giorni successivi all’inaugurazione si svolgeranno conferenze e interventi, e già Domenica 19 dicembre ore 16.30: “La Carovana Narrante” presenterà le narrazioni vernacolari degli “Ultimi Etruschi”, testimoni della memoria orale della Tuscia con accompagnamento musicale del Gruppo VARAG, modera: Elena Cacciatore Il programma si estenderà fino al 30 gennaio 2022. Sabato 8 gennaio ore 16.30: Stephan Steingräber, etruscologo e Professore presso l’Università Roma3, presenterà in conferenza 500 anni di pittura funeraria etrusca (700 – 200 B.C.). Domenica 9 gennaio ore 17.00: gli autori del Circolo Fotografico Magazzino 120 presenteranno i loro lavori editoriali, narrando per immagini le loro emozioni. Sabato 15 gennaio ore 16.30: Francesca Pandimiglio: Professoressa MIUR, critico e storica dell’arte, archeologa medievista, illustrerà la raffinatezza nella moda e nelle acconciature del popolo Etrusco. Sabato 22 gennaio ore 16.30: l’ingegner Luciano Proietti, Presidente dell’Associazione Archeotuscia ODV, consegnerà restaurati i nuovi reperti provenienti dagli scavi di Norchia, e saranno presentati dall’archeologa Simona Sterpa. Sabato 29 gennaio ore 16.30: Francesca Ceci: Archeologa dei Musei Capitolini, Ispettore Onorario della Soprintendenza Archeologia della Provincia di Viterbo, illustrerà gli usi e costumi nei banchetti etruschi. Domenica 30 gennaio ore 16.30: conclusione della mostra, con brindisi e la presentazione dell’ultimo romanzo Passaggi di proprietà del curatore Salvatore Enrico Anselmi. L’ideatore dell’evento Enzo Trifolelli, chiuderà la manifestazione e fornirà alcune anticipazioni sul Festival “Dall’istantanea Etrusca alla Nuova Frontiera dell’immagine” SorianoImmagine2023. Gli orari di apertura sono quelli del Museo: da martedì a domenica dalle ore 8,30 alle 19,00. Nei giorni infrasettimanali le visite dei gruppi e le attività di alternanza scuola-lavoro potranno svolgersi su prenotazione. Per ulteriori informazioni contattare il Museo al numero telefonico 0761325929 oppure inviare mail all’indirizzo info@enzotrifolelli.com.

     

    Gli Etruschi e il loro misterioso spazio-tempo

    Se ancora si vuole parlare di mistero degli Etruschi, tale termine può riguardare non certo la loro storia ben nota e studiata, bensì il fascino e la suggestione che essi ancor oggi evocano, qui rappresentati in un connubio inscindibile tra le figure spazio-temporali che riempiono prepotenti le aeree e gli ambienti del Museo. Enzo Trifolelli si avvicina qui al mondo etrusco attraverso la sensibilità creativa del fotografo e del suo FoTotempismo.

    La tecnica espressiva fototempistica, che ruota intorno agli oggetti antichi avvolgendoli in spirali e scie di luce, è certamente una novità nella soluzione dell’immagine. Ma è un nuovo dove però emergono, affiancandola, una visione e un sentire che sono decisamente classici. Un classico contemporaneo in cui l’artista che fotografa interagisce con i maestri che realizzarono oggetti e statue destinati ai templi, al banchetto, ai tetti delle case come al buio delle tombe, rispettandoli, moltiplicandoli, dando loro una vita altra.

    Le immagini fotografiche, di grande formato, di questa nuova vita, si integrano con i reperti archeologici esposti nel Museo, ma facendoli rivivere ogni volta che vi si pone lo sguardo. Come scrive il curatore «la materica, aspra o lucente superficie della statuaria etrusca assume carattere mutevole nel mutare delle prospettive fototempistiche delle quali Enzo Trifolelli si serve. L’estetica del motile, quasi come un’esegesi stilata per immagini e non veicolata attraverso le parole, sembra chiarire anche un altro assunto. Accoglie su di sé il ruolo di azione che richiama il manufatto statuario dalla quiescenza rituale, quasi ancestrale e fossile, verso la superficie della visione. E tale superficie, tale schermo ideale di scorrimento dell’immagine, è nel contempo fragrante quanto fragrante è il movimento compiuto dal fotografo, ma è astante e dunque affidata alla sedimentazione per immagini mentali e in tal senso non effimera.

    La lezione estetica del cogliere lo scivolamento temporale è ridefinita, quasi con valenza topografica, nel ricostruire il moto compiuto dal fotografo, grazie a una serie di tracce fluide, di svirgolature, di strie, di filamentose indicazioni chiaroscurali».