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    Il sito archeologico di Arslantepe nelle liste del Patrimonio mondiale dell’Unesco

    5:52 am
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    ITALIA – Il 26 luglio 2021 il sito archeologico di Arslantepe (Arslan= leone, tepe=collina), situato nella piana di Malatya (Turchia Orientale) a pochi chilometri dalla riva destra dell’Eufrate, è stato inserito nelle liste del Patrimonio mondiale dell’Unesco.

    ll progetto di scavo e ricerche ad Arslantepe, che fa parte dei Grandi scavi della Sapienza Università di Roma dal 1961, è stato condotto per sessant’anni da un team di ricercatori dell’Ateneo romano in collaborazione con il Ministero della Cultura e del turismo di Turchia e di numerose istituzioni scientifiche nazionali e internazionali. Il sito è stato diretto per trent’anni, fino al 2019, da Marcella Frangipane e oggi da Francesca Balossi Restelli e ha messo in evidenza una storia millenaria, dal V millennio a.C. all’età romana.

    A questo importantissima impresa archeologica partecipa, ormai da numerosi anni, anche l’Univerrsità della Tuscia attraverso una convenzione tra il DISUCOM e il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza. Il professor Gian Maria Di Nocera, infatti, ha diretto ad Arslantepe progetti sui residui alimentari nei contesti domestici del IV e III millennio a.C. in collaborazione con il DIBAF e il DEIM, inoltre ha condotto indagini topografiche e lo studio degli insediamenti nella pianura intorno ad Arslantepe e lungo l’Eufrate, infine egli coordina attualmente ricerche interdisciplinari sull’antico uso del metallo nel sito. Questa collaborazione scientifica con la Sapienza costituisce un’ eccellente opportunità per condurre ricerche su uno dei più importanti siti archeologici, che oggi l’Unesco riconosce a livello mondiale.

    I ritrovamenti più rilevanti e innovativi, che hanno condotto a questa iscrizione, riguardano un grande complesso del IV millennio a.C. che costituisce il primo esempio di palazzo pubblico conosciuto e l’espressione tangibile dell’origine delle società statuali e della burocrazia, ricco di materiali in situ, oggi conservati nel vicino museo archeologico di Malatya. L’eccezionalità di questo ritrovamento, come è stato ampliamente riconosciuto dall’Unesco, è il suo eccezionale stato di conservazione, unico trattandosi di architettura in terra cruda, accuratamente documentato e preservato dalla missione italiana. Questo riconoscimento corona una lunga, continua e sistematica attività di ricerca e divulgazione, resa possibile dal supporto anche finanziario della Sapienza  e del Ministero Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.

    Per maggiori informazioni: https://www.arslantepe.com.