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    “Il suono delle relazioni” al centro del Festival Culturale Mèlosmente a Torre del Lago Puccini

    5:49 am
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    TORRE DEL LAGO PUCCINI / VIAREGGIO (LU) – Un tema di grande attualità per l’edizione 2023, ovvero la desertificazione delle relazioni umane in nome della crescita economica sul quale si confronteranno illustri studiosi ed esperti. Conferenze, laboratori esperienziali, dibattiti, spettacoli, fotografia, meditazione nei tre giorni del Festival (14-16-17 settembre 2023, ingresso libero). Sarà il filosofo, saggista e psicanalista Umberto Galimberti ad inaugurare il ciclo di conferenze nella giornata di apertura del Festival.

    Per il secondo anno consecutivo saranno gli spazi del Parco della Musica e della scultura e il Gran Teatro Giacomo Puccini ad ospitare il Festival Melosmente, un progetto nato dalla passione per i misteri della mente, per la musica e soprattutto dall’amore per l’essere umano della dottoressa Sonia Cortopassi, medico psichiatra e psicoterapeuta. La manifestazione è realizzata dall’Associazione di volontariato Alerementem-Alta Formazione con il patrocinio del Comune di Viareggio, dell’Ufficio Scolastico di Lucca e Massa-Carrara, il supporto di ICARE, main sponsor; l’organizzazione è affidata alla Fondazione Festival Pucciniano. Obiettivo di questo progetto da cui nasce il Festival – giunto alla terza edizione – è quello di promuovere una consapevolezza condivisa che generi crescita personale e, insieme, quell’etica della responsabilità necessaria alla costruzione di un senso di comunità umana e planetaria. Ogni anno il Festival approfondisce temi esistenziali da molteplici e differenti prospettive disciplinari ed esperienziali. Un viaggio accompagnati dalla musica che ha un potere enorme, è immediata ma tocca note profonde e spirituali dell’animo umano, è fonte di rilassamento, guarigione e risonanza emotiva, è Vita. Il tema di questa edizione 2023 è “Relazioni” con tutte le sue possibili coniugazioni.

    “Negli ultimi decenni – afferma Sonia Cortopassi – sono dilagate solitudini e la desertificazione delle relazioni umane, insieme alla perdita di solidarietà, al degrado degli ecosistemi in nome della crescita economica. Ma abbiamo capito che possedere non rende felici. Per vivere bene e avere vite più felici bisogna investire sulle nostre relazioni interpersonali, e saperne costruire di sane e nutritive, praticare solidarietà e collaborazione. La nostra mente è relazionale e noi siamo individui sociali. Si tratta di riconoscere la nostra natura relazionale e uscire dall’illusione di una società fatta di individui isolati e in competizione reciproca. Solo la comunità può essere una risposta alternativa all’individualismo. Perché noi siamo fatti dell’altro”.