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    Intervento di GrIG sul taglio di alberi a Roma

    2:29 pm
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    ROMA – L‘associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), raccogliendo numerose segnalazioni da parte di cittadini fortemente preoccupati, ha inviato (14 aprile 2024) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo il taglio di alcuni esemplari di Pino (Pinus pinea) nello storico parco pubblico del Pincio, nel centro storico di Roma, notissimo in tutto il mondo.

    Coinvolti il Ministero della Cultura, il Comune di Roma Capitale, la Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, la Regione Lazio, il Municipio I di Roma Capitale, i Carabinieri Forestale.

    E’ pur vero che tagli e abbattimenti vengano ora comunicati dal Comune di Roma Capitale, ma si ignora l’esistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative.

    L’area è tutelata con vincolo paesaggistico e culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre gli alberi adulti sono tutelati dal Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale.

    Inoltre, ormai è in corso la nidificazione dell’avifauna selvatica e la distruzione di nidi e qualsiasi attività di disturbo della nidificazione sono vietate. Infatti, nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica(art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.,).

    La fauna selvatica ”è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della collettività nazionale e internazionale” (art. 1 della legge n. 157/1992 e s.m.i.) e il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.

    Ma è un po’ l’intero centro storico romano a esser interessato da continui interventi di taglio di alberi, soprattutto Pini, e non si comprende se tali operazioni siano o meno concordate con la competente Soprintendenza, per garantire le necessarie sostituzioni arboree e, soprattutto, il mantenimento delle straordinarie e uniche caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storico-culturali che rendono Roma quella Città unica che il mondo conosce, tanto da far sì che il centro storico sia fin dal 1980 (IV sessione della Commissione, Parigi 1-5 settembre 1980) incluso nel Patrimonio mondiale dell’umanità sotto l’egida U.N.E.S.C.O., che dovrebbe vedere un puntuale piano di gestione per garantirne la conservazione attiva.

    Da un lato Roma è la capitale europea con il più esteso patrimonio di verde pubblico (oltre 400 chilometri quadrati di verde pubblico tra giardini, parchi, ville storiche e riserve naturali e circa 350 mila alberi), tuttavia l’adozione di opportune Linee strategiche sul verde urbano di Roma (2023) non pare si sia tradotta ancora in efficaci e riconosciute attività di gestione del verde pubblico con particolare riferimento ai valori paesaggistici e storico-culturali che contribuiscono fondamentalmente a rendere l’Urbe quella Città unica che tutto il mondo ammira.

    A puro titolo di esempio, nell’autunno 2023 solo gli esposti ecologisti e l’intervento della competente Soprintendenza hanno evitato il taglio di una sessantina di Pini a Casal Palocco, previsto per ragioni di viabilità assolutamente non necessarie. Si può migliorare, parecchio.

    Stefano Deliperi – p. Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)