ROMA – È stata inaugurata ieri dalla rettrice Antonella Polimeni, la nuova sezione del Museo di Storia della Medicina della Sapienza, dedicata alla medicina e agli stili di vita nel Medioevo.
Tra i reperti, provenienti dallo scavo archeologico di Leopoli-Cencelle, lo scheletro di una donna medievale, ricostruito in una teca e visibile al pubblico in realtà aumentata attraverso un visore Hololens. Grazie a un gioco interattivo e a un sito di approfondimento scientifico, bambini e adulti potranno interagire con Jacopa, questo il nome di fantasia attribuitole sulla base delle ricorrenze onomastiche nei registri documentari di Cencelle.
Da scheletro muto, la protagonista dell’esposizione torna a essere una voce narrante che risponde alle domande sulla sua vita, sulla sua salute e in generale sulla comunità di appartenenza.
“Il progetto che inauguriamo – dichiara la Rettrice Antonella Polimeni – testimonia la capacità dei nostri ricercatori di fare squadra su progetti complessi che richiedono necessariamente un approccio di studio e di ricerca transdisciplinare. Il coinvolgimento di storici della medicina, archeologi medievisti, ingegneri, antropologi, paleobotanici e paleozoologi della Sapienza ha permesso di creare una piattaforma digitale interattiva in progress, destinata ad arricchirsi nel tempo, dando vita ad un vero e proprio archivio virtuale facilmente accessibile”.
La nuova sezione del Museo consentirà di entrare in contatto con un passato anche molto lontano e in particolare di “vedere” le reali condizioni di vita di una donna medievale, probabilmente impiegata in contesti di lavoro domestico e in piccole attività agrarie.
Il progetto nasce da una campagna di Grandi Scavi di Sapienza condotta nella città di Leopoli-Cencelle, fondata da Papa Leone IV nel IX secolo e viva e attiva fino al XV secolo. La campagna di scavi, a lungo diretta da Francesca Romana Stasolla, è oggi affidata a Giorgia Maria Annoscia, docente di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale.