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    La geografia incontra i cittadini. Con i giochi geografici, la cartografia collettiva e l’UNI-verso della Street Art, prende forma la «Notte europea della Geografia» all’Università «Roma Tre»

    11:17 am
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    ROMA – Da Wolfram Kuck, Giulia Oddi, Daniele Pasqualetti, Ginevra Pierucci, MattiaTebourski, Martina Tissino Di Giulio (studenti, Dipartimento di Studi Umanisti, Università «Roma Tre») riceviamo e pubblichiamo:

    “L’indaffarato viaggiatore di Italo Calvino resterebbe sorpreso nell’apprendere che, in una notte d’aprile, centinaia di persone si sono radunate all’Università di Roma Tre, in Via Ostiense 234, per «incontrare» la geografia. Il 6 aprile scorso, infatti, numerosi cittadini – bambini e adulti – hanno partecipato alla Notte europea della Geografia  organizzata presso l’Ateneo. Diversi gli scopi dell’evento, dal confrontarsi sulle percezioni territoriali dei partecipanti al rafforzare le relazioni tra geografia e società.

    Facciamo l’atlante sociale di Roma!

    Un gruppo di studenti e ricercatori, coordinati da Claudio Cerreti (professore ordinario di geografia umana e sociale) e Isabelle Dumont (professoressa associata di geografia politica ed economica), da due anni stanno lavorando alla creazione di un atlante sociale della città di Roma. I partecipanti alla Notte europea della Geografia sono stati invitati – sotto forma di gioco – a riportare le proprie impressioni/percezioni in alcune carte «collettive» della città, che confluiranno nell’atlante di Roma: «Ho trovato molto interessante e divertente scrivere quello che penso delle zone di Roma! Mi piace questa geografia così vicina alle persone» (donna, 32 anni, biologa). Il pubblico è stato altresì sollecitato a votare le proprie preferenze sui luoghi della città e lo spoglio, effettuato a fine serata, ha permesso di realizzare una carta dei luoghi più simpatici e più antipatici di Roma: Trastevere è arrivato al primo posto, mentre i Parioli hanno chiuso la classifica.

    Piccoli geografi crescono!

    Tra le molte attività, anche programmi specifici per i giovanissimi. Come disegnare il centro storico? O un ecosistema? Come rendere visivamente l’idea di globalizzazione? Molti bambini hanno partecipato al torneo di geo-pictionary, una rivisitazione «geografica» del famoso gioco. Durante il torneo i piccoli allievi delle scuole elementari si sono cimentati nella non facile impresa di illustrare diverse parole di interesse geografico, dai luoghi agli oggetti e perfino ai concetti astratti, per farle indovinare ai compagni di squadra. Al termine dei giochi i bambini hanno lasciato l’università visibilmente contenti della loro esperienza e decisamente orgogliosi di tornare a casa con i loro diplomi di «piccoli geografi».

    L’UNI-verso della Street Art

    La Street Art è diventata ormai un fenomeno globale, mainstream se non alla moda. Ma quando un fenomeno assume rilevanza mediatica c’è il rischio di semplificarlo, di creare un’etichetta che lo renda più fruibile al grande pubblico. La Street Art è invece un fenomeno dai molteplici aspetti, anche e forse soprattutto di interesse geografico. Grandi sono i contrasti che si generano all’interno di questa forma di espressione urbana: dai processi di museificazione, alla turisticizzazione di determinati quartieri attraverso le opere di arte urbana, ai processi di gentrification che la realizzazione dei murales può innescare.

    La Street Art può nascere «dall’alto» quando promossa e commissionata dalle istituzioni o «dal basso» se alla base vi è l’autorganizzazione degli abitanti di un territorio, senza autorizzazioni ufficiali. Con la passeggiata nel quartiere Ostiense abbiamo cercato di illustrare le differenze e le contraddizioni tra le varie forme di Street Art, nonché i loro effetti sul territorio, così come sul tessuto sociale. Si è inoltre affrontato anche il tanto criticato e bistrattato mondo dei graffiti, dalla cui evoluzione ha avuto origine la Street Art. La passeggiata si è conclusa all’Università dove era allestita una mostra con più di trenta opere di Street Art e dove abbiamo poi assistito in diretta al processo realizzativo dell’opera d’arte, grazie al live-painting di alcuni noti street artists romani, come Gojo, Hoek, Cris Gucci, Diamond, Solo e Teddy Killer.

    Scoperta di un «nuovo mondo»

    Innegabile è stata la capacità della geografia di unire per una sera le diverse generazioni: dai bambini che non volevano tornare a casa, agli adulti che hanno scoperto una nuova realtà. L’evento ha fatto conoscere e vivere l’università al di fuori degli orari consueti e ha messo in discussione gli stereotipi sulla geografia dei numerosi partecipanti. La signora Graziella (65 anni, in pensione), durante la serata ci ha confidato«non pensavo che la geografia fosse questo! Così tante attività… mi viene voglia di riscrivermi all’università!». Che la Notte della geografia abbia raggiunto il suo obiettivo?”

    Foto gentilmente concesse