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    La statua della Dea Madre torna in Iraq

    5:26 am
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    ROMA – Si è svolta giovedì 23 luglio a Roma presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, alla presenza del Ministro Dario Franceschini, del Generale Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), la cerimonia di restituzione di una scultura raffigurante la “Dea Madre” di origine mesopotamica, risalente a circa 4.500 a.C. all’Ambasciatrice irachena in Italia, Safia Taleb Al- Souhail.

    “E’ una giornata significativa che rafforza la storica collaborazione tra l’Italia e l’Iraq in materia di tutela e protezione del patrimonio culturale e che avremo modo ulteriormente di intensificare con la firma del Memorandum sulla cooperazione culturale e sul contrasto al traffico illecito dei beni culturali a cui stiamo lavorando e che vogliamo allargare ai settori della contemporaneità e allo scambio tra artisti e nuove generazioni di studiosi. L’Italia e l’Iraq hanno un grande passato comune e un grande futuro”. Così ha dichiarato il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

    L’Ambasciatrice della Repubblica dell’Iraq Safia Taleb Al- Souhail, ha manifestato il suo profondo riconoscimento allo Stato italiano e a tutte le Istituzioni – Ministero degli Esteri, Ministero per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo e il Comando TPC Carabinieri – che hanno un ruolo attivo e straordinario nel rintracciare e recuperare i reperti archeologici iracheni esportati illegalmente, tra cui la “dea Madre”. L’Ambasciatrice ha espresso gratitudine al Ministro Franceschini per aver promosso e ospitato la cerimonia di consegna presso la sede del Ministero e ha elogiato il distinto ruolo e l’impegno che esercita l’Italia nel campo della diplomazia culturale per la tutela del patrimonio mondiale.

    Durante l’incontro con l’ambasciatrice Safia Taleb Al- Souhail avvenuto prima della cerimonia, il Ministro Franceschini ha ribadito che il recupero e la restituzione di questo antico manufatto è “un’altra importante prova di collaborazione e dell’eccellente lavoro svolto dal  Comando carabinieri TPC di cui dobbiamo essere orgogliosi”.