ROMA – Lo scorso 1° novembre 2024 è entrata in vigore la legge sulle rievocazioni storiche, per il cui iter sono state determinanti le associazioni delle rievocazioni storiche di Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscana e Umbria. Il Parlamento dà loro voce in una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati in programma a Roma giovedì 6 febbraio 2025, alle ore 11.30, quale giusto riconoscimento per la professionalità, competenza ed esperienza maturata negli anni.
“La Repubblica riconosce le rievocazioni storiche quali componenti fondamentali del patrimonio culturale nonché elemento qualificante per la formazione e per la crescita socio-culturale della comunità nazionale”. Recita così l’articolo 1 della legge numero 152 del 7 ottobre 2024 sulle “Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l’adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”, meglio nota come legge sulle rievocazioni storiche, auspicata e fortemente voluta da lungo tempo dagli addetti ai lavori e finalmente divenuta realtà.
“È con immenso orgoglio e soddisfazione – commentano i presidenti delle suddette associazioni – che dopo tanti anni abbiamo una legge ad hoc sulle Rievocazioni storiche. Un traguardo storico che abbiamo cercato e sostenuto con determinazione e contributo di idee. Grazie all’impegno congiunto e alla memoria presentata dalle nostre associazioni abbiamo contribuito a definire un quadro normativo che riconosce e valorizza il ruolo delle manifestazioni di rievocazione storica nel patrimonio culturale e sociale del nostro Paese”.
Queste realtà sono le seguenti: Associazione Umbra Rievocazioni Storiche (Carlo Paolocci), Associazione Emilia-Romagna Rievocazioni Storiche (Giannantonio Braghiroli) – entrambe presenti in aula durante i lavori e al momento della votazione – Comitato Storico della Regione Toscana (Roberta Benini), Associazione Rievocazioni Storiche del Lazio (Antonio Tempesta), Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche (Andrea Monteriù).
“Le nostre continue interlocuzioni – proseguono – con gli onorevoli Virginio Caparvi e Federico Mollicone, promotori della proposta in prima istanza presentata da Caparvi e poi unificata con la successiva presentata da Mollicone, hanno permesso di inserire nel testo legislativo i contributi, le istanze e i suggerimenti da noi proposti, per dare la giusta importanza e il dovuto riconoscimento legislativo al patrimonio culturale immateriale che rappresentano le rievocazioni storiche, oltre al ruolo che esse svolgono nella formazione, nella crescita socio- culturale e turistico-economica della nostra comunità nazionale”.
Si tratta di un passaggio fondamentale per una materia che abbraccia in modo trasversale ambiti interdisciplinari i quali spaziano, solo per fare qualche esempio, da aspetti culturali, quali la ricerca storica a discipline tecniche quali l’utilizzo o il porto delle repliche di armi, fino alla sicurezza degli eventi, alla gestione promozionale o, ancora, all’educazione delle scuole.
“Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine – concludono i rappresentanti delle associazioni – agli onorevoli Caparvi e Mollicone e ai loro staff per aver ascoltato attentamente le nostre voci, fatti propri molti dei nostri suggerimenti e per aver lavorato incessantemente per la piena realizzazione di questo provvedimento, dando atto e riconoscendo il valore immenso che le rievocazioni storiche apportano alla cultura e all’identità dell’Italia. Questo è un momento storico per tutti noi che viviamo la passione per la storia, la cultura e la bellezza dei nostri territori di cui le rievocazioni storiche sono concreta testimonianza. Continueremo a lavorare con dedizione per promuovere e arricchire il patrimonio culturale del nostro Paese, consapevoli del sostegno e della fiducia che questo Governo prima e il Parlamento italiano poi ha riposto nelle nostre comunità”.