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    Lezione spettacolo “Chiedi alle montagne”

    5:37 am
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    MILANO – Mercoledì 6 dicembre 2023, alle ore 20.30, il Teatro Filodrammatici di Milano, in collaborazione con il Club alpino italiano, ospita “Chiedi alle montagne”, una lezione-spettacolo a due voci con Marco Albino Ferrari, uno degli autori più attivi e conosciuti nel dibattito pubblico sul futuro delle terre alte, e l’attore Emanuele Arrigazzi. Lo spettacolo verrà poi replicato presso lo Spazio Yak di Varese il 15 e il 16 dicembre 2023 alle ore 21.00.

    Si tratta di una coproduzione Teatro filodrammatici di Milano, Karakorum Teatro e Club alpino Italiano. “Siamo felici di supportare questa importante produzione artistica che mette al centro la montagna in modo riflessivo ed innovativo e che costituisce il primo sostegno del Club alpino italiano alle rappresentazioni teatrali, attività che si intende coltivare anche nel futuro nell’ambito della neonata commissione Cai Cultura. Crediamo infatti nella cultura come rappresentazione dei valori che animano il Cai e i propri soci”, ha dichiarato Angelo Schena, componente aggiunto del Comitato Direttivo Centrale Cai.

    Protagonista la montagna

    La vera protagonista sarà la montagna, luogo-simbolo che scatena riflessioni sulle grandi mutazioni del tempo attuale, la crisi climatica, la perdita di biodiversità, i fenomeni dell’overtourism, persino la convivenza con i grandi carnivori, argomenti che spingono l’uomo a impegnarsi in questi anni di profondo ripensamento sui modelli di vita.

    “Le montagne, come emergerà in questo “documentario teatrale”, stanno diventando un vero e proprio laboratorio di cambiamento affiancandosi alla città nella capacità di innovare; stanno diventando luoghi di avanguardia socio ambientale dove mettere in atto nuove e buone pratiche; stanno diventando un invito a essere parte della storia che cambia”, afferma Marco Albino Ferrari.

    Nel corso dello spettacolo, Ferrari ed Arrigazzi daranno voce ai racconti di Luciano, il fortissimo compagno di scalate e bivacchi sotto le stelle, che se ne va sommerso da una valanga, di Alessandro, l’amico sognatore e capitano d’azienda, dell’etologa Chiara, che studia il fringuello alpino appostandosi nella tormenta, dell’orso, la cui ombra scompare al crepuscolo dietro la casa nel bosco. Sono storie emblematiche raccolte in una vita e che, dalla dimensione del ricordo personale, si riempiono ora di nuovi significati proiettandosi su una scala pubblica e universale.

    Uno spettacolo che ribalta il racconto biografico con ironia e leggerezza, instillando fin dalle prime battute il quesito su che ruolo si potrà avere nella grande partita in atto per il futuro del pianeta. E, naturalmente, saranno le montagne a fornire degli indizi. Se sapute leggere e interpretare, le montagne possono essere una grande scuola, generatrice di opportunità per il benessere del pianeta e la felicità individuale. Perché la montagna, nell’incessante nesso tra l’uno e il tutto, può svelare molto più di se stessa.

    Il Club alpino italiano

    Il Club alpino italiano è la prima associazione nazionale nata dopo l’Unità d’Italia. Fondato da Quintino Sella il 23 ottobre 1863 a Torino. L’articolo 1 del suo statuto recita: il Club alpino italiano “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”. Tra le altre cose, si occupa della promozione di attività scientifiche, etiche, culturali, didattiche per la diffusione della conoscenza dell’ambiente montano e delle sue genti e per la diffusione di buone pratiche e nuovi progetti connessi ai mutamenti della nostra epoca.