Homepage ROMA & PROVINCIA L’Istituto Stendhal di Civitavecchia: spazio di comunità

    L’Istituto Stendhal di Civitavecchia: spazio di comunità

    9:31 am
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    CIVITAVECCHIA – Sono partiti all’IIS Stendhal i nuovi progetti di intervento per il successo scolastico degli studenti finanziato dal Programma Operativo Nazionale. Si tratta di un nuovo modo di concepire la scuola, che rivoluziona l’idea dell’istruzione frontale, inserendo nuovi tempi e nuove formule che vogliono trasformare la scuola in uno spazio di formazione globale, aperta non solo agli studenti ma anche alle famiglie. E così i ragazzi possono frequentare corsi di informatica, vela, atletica, conoscenza del territorio, italiano per stranieri e metodologie di coltivazione biodinamica mentre le famiglie frequentano i corsi di educazione alimentare, allo scopo direndere lo spazio e il tempo scuola fruibile a tutta la comunità sociale. A questo scopo è stata rafforzata la rete dei rapporti con le istituzioni e le associazioni del territorio e implementato l’intervento degli esperti che già da tempo collaborano con la scuola. Il progetto prevede inoltre un servizio mensa che, data la specificità dell’Istituto, con il suo indirizzo Alberghiero, consente di coniugare la professionalità  specifica con un momento di condivisione significativo per la costruzione della comunità educativa. Il tutto naturalmente a costo zero per gli studenti grazie ai fondi PON che la scuola ha ottenuto con uno specifico progetto. “E’ un impegno molto importante per tutta la scuola, per i docenti, in particolare la professoressa Nunziato responsabile del progetto, ma anche per tutto il personale dai collaboratori agli assistenti tecnici”. Spiega la Dirigente scolastica Stefania Tinti “La nostra scuola è diventata uno spazio aperto e frequentato dalle 8,00 alle 20,00. Abbiamo una serie di attività professionalizzanti per gli studenti curriculari, i corsi istruzione per gli adulti, la formazione per i docenti ed ora questi nuovi progetti che vanno a rafforzare il successo scolastico di una utenza spesso in difficoltà. Uno sforzo organizzativo non indifferente ma sicuramente una risposta concreta ai bisogni di una comunità che chiede di crescere e specializzarsi professionalmente”.