Homepage ATTUALITÀ Operazione internazionale “Pandora VI”: contrasto al traffico illecito di beni culturali

    Operazione internazionale “Pandora VI”: contrasto al traffico illecito di beni culturali

    5:37 am
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    ITALIA – Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora VI”, coordinata da Interpol, Europol e World Customs Organization (WCO), finalizzata a contrastare, simultaneamente in più Paesi, la commercializzazione di beni d’arte di provenienza illecita.

    Particolare attenzione è stata posta al monitoraggio dei mercati online. Una settimana di “cyberpatrol” è stata organizzata dalla polizia nazionale olandese (Politie) per identificare le vendite sospette.

    Sono ancora in corso oltre 170 indagini, a seguito delle quali si prevedono ulteriori sequestri e arresti.

    Anche in quest’ultima circostanza è stato di fondamentale importanza sfruttare le potenzialità di verifica offerte dalla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” in possesso del TPC, frequentemente utilizzata in ambito internazionale essendo la più completa. Le attività hanno permesso di effettuare un esteso controllo del web (siti di case d’asta, pagine di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media) finalizzato all’individuazione di beni culturali di sospetta provenienza, da rendere oggetto di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione.

    Nel periodo di azione coordinata è stato dato il massimo impulso alla tutela sviluppando indagini sulle aggressioni criminali al patrimonio culturale ed effettuando mirate attività di controllo e prevenzione; il Comando TPC, con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri, ha:

    effettuato 128 controlli ad aree d’interesse archeologico e monumentale;

    verificato 60 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie, restauratori e trasportatori;

    denunciato 20 persone in stato di libertà;

    verificato 1376 beni nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”;

    sequestrato 624 beni culturali per un valore complessivo di € 415.000,00, tra cui:

    Pistoia:

    1 dipinto, “Tecnica mista su tela di cotone, Crash Bottle – Happening Performance 2003”, falsamente attribuito all’artista “Shimamoto”.

     

    Pesaro:

    5 documenti manoscritti, datati primi del Novecento, provenienti dai registri delle Diocesi di Urbino e Fano;

     

    Sassari:

    3 dipinti, a olio su tela del XIX secolo, di produzione artistica sarda e di autori sconosciuti raffiguranti rispettivamente “Sant’Eustacchio”, “Maddalena penitente” e “Santa con fanciulli e cherubini”, poiché sottoposti a restauro in assenza delle previste autorizzazioni:

     

    Cabras (OR):

    2 anfore marine del I secolo a.C. di epoca romana tardo imperiale e 8 frammenti in ceramica:

     

    Isola di Capo Rizzuto (KR):

    9 cannoni,1 campana e un’ancora in metallo risalenti al periodo tra il XV e il XVI secolo:

     

    Firenze:

    79 reperti archeologici di varia natura ed epoca provenienti dall’area del bacino mediterraneo;

     

    Alba Adriatica (TE):

    3 dipinti, a olio su tela, raffiguranti figure femminili falsamente attribuiti al pittore Eliano Fantuzzi;

    1 litografia, raffigurante “Nudo di donna”, falsamente attribuita al pittore Salvatore Fiume;

    Campobello di Mazara (TP):

    36 frammenti di anfore in ceramica;

    9 reperti in piombo appartenuti a un relitto di epoca romana;

    2 reperti archeologici per il trasporto di derrate liquide e solide;

    5 monete in bronzo di epoca punica, costantiniana e bizantina;

    1 metal detector;

    1 carapace di tartaruga;

    5 manufatti in avorio.

    Pantelleria (TP) e Trezzano sul Naviglio (MI):

    21 reperti archeologici di epoca romana del periodo compreso tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.;

    2 ceppi di ancora in piombo e una palla in pietra di offesa;

    Parma:

    5 volumi antichi del periodo compreso tra il 1546 e il 1856 oggetto di furto e appartenenti a vari fondi e biblioteche comunali ed ecclesiastiche;

    Lugo (RA):

    380 documenti archivistici inalienabili e afferenti a fondi antichi statali, comunali e giudiziali;

    Cavallino e Vernole (LE):

    12 dipinti a olio su tela, falsamente attribuiti agli artisti Edoardo De Candia e Augusto Murer;

    4 reperti archeologici.