ROMA – Presentazione del Progetto di analisi sull’uso dei pigmenti nelle Tombe della Necropoli Etrusca della Banditaccia a Cerveteri “Investigation of the pigment use in the Tomb of the Riliefs and other Tombs in the Etruscan Banditaccia Necropolis by X-ray spectroscopy” (A. Matthias) e “Spettroscopia Raman nella Tomba dei Rilievi” (M.C.Gamberini), in programma per mercoledì 7 dicembre, alle ore 11.00, presso Palazzo Patrizi Clementi, Sala delle Colonne Doriche.
Nell’ambito di un progetto tra la Soprintendenza e l’Università di Modena e Reggio Emilia- Dipartimento di Scienze della Vita, in collaborazione con la Sorbonne Universities, CNRS, LAMS, Paris è stato avviato lo studio dei pigmenti della Tomba dei Rilievi (IV secolo a.C.) e di quattro tombe ceretane comprese nell’arco cronologico tra il VII e il IV sec. a.C.
Per le analisi “in situ” nelle tombe sono state sfruttate tecniche laser quali tecniche XRF e Micro Raman, l’imaging XRF, la luminescenza IR accompagnate dalla fotografia.
Il gruppo ha identificato l’uso di ematite, goethite, calcite, ossido di manganese, il blu egiziano e il pregiato viola di Tyrian, gli ultimi tre ritrovati nell’unico luogo di sepoltura centrale della Tomba dei Rilievi. L’uso pittorico del viola di Tyrian si è rivelato una novità, essendo una sostanza rara e mai attestata per la pittura tombale. I pigmenti rinvenuti sono tipici del mondo greco nel periodo ellenistico e confermano le connessioni commerciali che Cerveteri aveva con il resto del mondo antico.
Solo in due tombe sono stati trovati sali di calcio contenenti gli strati di preparazione, evidenziando differenze nella pratica decorativa delle varie sepolture. Particolarmente significativa e per ora inspiegabile la presenza di bario nella vernice rossa nella tomba nel Tumolo Policromo.
Il tufo, elemento costitutivo delle sepolture ceriti, ha rappresentato una nuova sfida per le ricerche, nelle analisi XRF soprattutto per i segnali di calcio, manganese e ferro che variano fortemente a causa della eterogeneità della pietra.
Da sottolineare infine che le strumentazioni utilizzate per le Tombe di Cerveteri sono portatili: si apre quindi una nuova frontiera per lo svolgimento delle analisi su materiali antichi in tempi e brevi e in piena sicurezza.
La presentazione del progetto e dei suoi risultati preliminari, dopo i saluti del Soprintendente Arch. Margherita Eichberg e del Funzionario Archeologo per Cerveteri dott.ssa Rita Cosentino, è a cura di Alfeld Matthias, LAMS- Pierre e Marie Curie University Paris e di Maria Cristina Gamberini, Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia.