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    Pop y Protesta (1968 – 2018): analisi dell’impatto del ’68 sulla politica, cultura e società in Italia, Spagna e America Latina

    7:21 am
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    ROMA – Il Consigliere Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Ion de la Riva, l’Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma, José Dosal, il Direttore dell’Instituto Cervantes, Juan Carlos Reche e la Direttrice della Real Academia de España a Roma, Ángeles Albert, hanno presentato a Roma il programma Pop y Protesta attraverso il quale l’Ambasciata di Spagna in Italia, in coproduzione con Fondazione Musica per Roma, con la redazione di Spagna Contemporanea e con l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino, commemora il 50º anniversario del ’68.

    Dibattiti, conferenze, cicli di cinema e di lettura e mostre si svolgeranno nei mesi di ottobre e novembre, in varie città italiane per ricordare e analizzare l’impatto di quell’anno simbolico sulla politica, la cultura e la società in Italia, Spagna e America Latina. Pop y Protesta sarà un’occasione per analizzare i diversi aspetti del ’68, gli scambi che avvennero tra il mondo ispanico e l’Italia, così come l’influenza dei movimenti di tale periodo e la loro successiva evoluzione. Da un lato, il ’68 sarà analizzato come momento cruciale delle proteste studentesche e operaie degli anni Sessanta, con particolare attenzione alle contestazioni giovanili che, al di là del maggio francese, presero forma in Italia e in Spagna, dove sorsero le prime rivolte contro il regime di Franco, e per il caso messicano. Dall’altro, si approfondirà il ’68 come anno emblematico del fenomeno “Pop”, la cui cultura proveniente direttamente dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra della Swinging London contribuì a dar vita a nuovi movimenti sociali come la Dolce Vita a Roma e le canzoni di protesta e di stile “Pop” in Spagna. Pop y Protesta rappresenterà anche un’opportunità per rendere omaggio a Lucia Bosé e Raffaella Carrà, due delle figure più rappresentative di quegli anni, recentemente insignite dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione a nome di S.M. il Re di Spagna Felipe VI.

    Sabato 13 ottobre, alle ore 17.00, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, avrà luogo la cerimonia di consegna delle suddette onorificenze. Al termine della cerimonia si svolgerà un dibattito, moderato da Alaska e da Gabriella Carlucci, nel quale si discuterà del fenomeno Pop in Italia e in Spagna e dell’enorme influenza culturale che esercitarono in entrambi i Paesi la musica, la televisione e il cinema della decade dagli Anni Sessanta in poi. Al dibattito interverranno Lucia Bosé, Raffaella Carrà, Paco Clavel, Juan Sánchez e Alejo Stivel. Il fenomeno politico delle utopie del ’68 e il suo possibile influsso sugli attuali movimenti sociali (10 ottobre, presso l’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini di Torino); il movimento del ’68 nel giornalismo in Spagna e in Italia (25 ottobre, presso la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma); l’assenza e la presenza degli esiliati spagnoli nei dibattiti e nelle proteste dell’epoca in Italia (8 novembre, presso la Reale Accademia di Spagna a Roma) e le utopie del ‘68 a distanza di 50 anni in Spagna e Italia (16 novembre, presso la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma) saranno alcuni dei temi di cui parleranno, tra gli altri, Afonso Botti, Víctor Gómez Pin, José María Lasalle, Giacomo Marramao, Marco Calamai, Luis Racionero, José Ribas, Joaquín Estefanía, Paolo Flores d’Arcais e Juan Moscoso.

    Il ciclo di dibattiti sarà completato da una conferenza di Antonio Elorza sul lascito dell’utopia (19 ottobre, presso la Escuela de Historia y Arqueología di Roma – CSIC); un dialogo con Joaquín Estefanía (23 ottobre, presso l’Instituto Cervantes di Napoli), la cui opera “Rivoluzioni. Cinquant’anni di ribellione (1968-2018)” sarà oggetto di un club di lettura in presenza dell’autore (24 ottobre, presso la biblioteca María Zambrano dell’Instituto Cervantes di Roma), e da una conferenza/spettacolo di Luca Scarlini (23 ottobre, Instituto Cervantes di Milano). Gli effetti di quel periodo sull’arte come riflesso della società e della cultura dell’epoca saranno anche oggetto di mostre.

    L’arte spagnola degli anni ’50 e ’60 potrà essere ammirata nella mostra “La poetica tra astrazione e figurazione”, dedicata ai due movimenti artistici spagnoli che cambiarono il concetto di creazione artistica in Spagna (fino al 12 gennaio 2019, presso la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma,). Il lavoro dell’argentino Marcelo Brodsky, in cui l’artista recupera fotografie di mobilitazioni sociali della decade degli Anni ’60 e vi interviene attraverso la pittura e la scrittura, potrà essere osservato nella mostra “1968, il fuoco delle idee”, un viaggio per i cinque continenti attraverso 40 fotografie che raccontano dalla virulenza del massacro di Tlatelolco a Città de Messico alle manifestazioni meno conosciute di Madrid, Melbourne o Dakar. Senza dimenticare Parigi o Torino (inaugurazione il 30 ottobre, alla presenza dell’artista, presso la Real Academia de España en Roma). Infine, la commemorazione del cinquantesimo anniversario del ’68 comprenderà anche un approccio al caso messicano attraverso il cinema. Otto documentari, recuperati grazie al lavoro realizzato dal Centro de Estudios Mexicanos en España e dall’Instituto Cervantes, saranno proiettati in occasione di Scoprir, VII Mostra del Cinema Iberoamericano (12-14 ottobre, alla Casa del Cinema di Roma, e 17-18 ottobre, presso l’Università degli Studi di Salerno). Tutti gli eventi saranno d’ingresso libero fino ad esaurimento posti.

    Il programma Pop y Protesta è stato organizzato e coordinato dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dall’Instituto Cervantes, dalla Real Academia de España en Roma e dalla Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma – CSIC, con la coproduzione della Fondazione Musica per Roma, della redazione di Spagna Contemporanea e dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino, e con il patrocinio di Acción Cultural Española (AC/E) e Mahou-San Miguel.