Homepage TUSCIA Il restauro di Miseria e nobiltà apre il Tuscia Film Fest 2018

    Il restauro di Miseria e nobiltà apre il Tuscia Film Fest 2018

    5:40 am
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    VITERBO – Sarà la proiezione a ingresso gratuito di Miseria e nobiltà di Mario Mattoli ad inaugurare, venerdì 6 luglio, la quindicesima edizione del Tuscia Film Fest.

    Nell’arena di piazza San Lorenzo, alle ore 21.15, verrà proiettata la copia del film recentemente restaurato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma di uno dei grandi classici del cinema italiano.

    Tratto dalla celebre commedia teatrale di Vincenzo Scarpetta, Miseria e nobiltà è un film di Mario Mattoli del 1954 – interpretato da Totò, Sophia Loren, Carlo Campanini e Carlo Croccolo – restaurato dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con Movietime srl e con la Fondazione Film Commission Campania, in occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa di Totò avvenuta a Roma nel 1967.

    Il film è stato scansionato in 4K e poi restaurato digitalmente per eliminare le numerosissime spuntinature e le fluttuazioni di densità presenti nel negativo. La correzione del colore è stata realizzata al fine di restituire al film la resa cromatica tipica della pellicola Ferraniacolor, che valorizza i colori rosso e verde acqua.

    Il regista sottolineava orgogliosamente come la pellicola non fosse una mera trasposizione di una rappresentazione teatrale: “Nella scena che sembrerebbe più teatrale, l’abbuffata di spaghetti sulla quale finisce il primo tempo, la dinamica dei movimenti degli attori richiede la macchina da presa, perché senza di essa gran parte delle situazioni si perderebbero, compresa l’incetta di pastasciutta che finisce nelle tasche di Totò. A nessun altro sarebbe venuto in mente di arrivare all’intervallo su quella scena degli spaghetti in tasca. A nessuno. E si poteva fare solo al cinema, perché a teatro non si sarebbe capito niente”.

    Il film è la storia di due famiglie che vivono sotto lo stesso tetto in una casa povera. I due rispettivi capifamiglia, Felice e Pasquale, si arrangiano come possono: il primo facendo lo scrivano, un mestiere ormai superato data la crescente alfabetizzazione, l’altro il fotografo ma con scarso successo. Un giorno però la fortuna sembra finalmente averli baciati. Un Marchesino di nome Eugenio si presenta ai due chiedendo la loro collaborazione poiché vuole sposare la figlia di un cuoco arricchito, senza però ottenere il consenso dei suoi genitori. Così alle povere famiglie, in cambio di abiti nobili, chiede di far finta di essere suoi parenti. Di qui inizia un’avventura dal sapore comico, ma con un velo drammatico.