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    “Sbulliamoci. Smontiamo i bulli e le bulle” scuole italiane aderiscono al Concorso nazionale del Cai

    5:54 am
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    MILANO – Moderata dal direttore di Montagne360 Luca Calzolari, la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale “Sbulliamoci. Smontiamo i bulli e le bulle” si è svolta ieri mattina in diretta streaming con le sei classi vincitrici, alla presenza del sottosegretario del ministero dell’Istruzione on Rossano Sasso, del Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti e della Vicepresidente generale Lorella Franceschini.

    «L’indizione di un concorso sulla sensibilizzazione e il contrasto a un fenomeno odioso come quello del bullismo conferma la grande attenzione del Cai nei confronti dei giovani e del mondo della scuola. Proprio in questi giorni, tra l’altro, prende avvio il monitoraggio nazionale promosso dal ministero dell’Istruzione attraverso questionari anonimi rivolti a studenti e insegnanti per analizzare l’impatto del bullismo e del cyberbullismo nei nostri istituti e sviluppare politiche di intervento e supporto sempre più efficaci. Si tratta di un ulteriore strumento messo in campo dopo l’attivazione della piattaforma Elisa e i corsi di formazione programmati per dirigenti scolastici e docenti», afferma il sottosegretario all’Istruzione, l’onorevole Rossano Sasso.

    Attivare percorsi, insieme ai propri alunni, di riflessione e di contrasto al fenomeno del bullismo, è dunque l’obiettivo del concorso, non solo pensando a come reagire agli episodi di prevaricazione, ma anche ragionando sulla connivenza, sull’accettazione e sulla passività.

    «Non deve stupire che il Club alpino italiano, da sempre attivo nei confronti di studenti e docenti, in vista di una didattica che abbia l’ambiente montano come punto di riferimento, abbia inteso focalizzare anche il tema del bullismo», precisa il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti. «Non sono pochi gli esempi di “classi di montagna” nelle quali la solidarietà e l’attenzione per i compagni, specie se affetti da disabilità, hanno avuto il sopravvento su potenziali forme di bullismo, perché la condivisione e l’impegno, anche fisico, dell’andare per monti favoriscono la crescita di una comune autostima e disorientano eventuali devianze».

    Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, sono stati 186 gli elaborati inviati nell’ambito del concorso nazionale “Sbulliamoci. Smontiamo i bulli e le bulle”, rivolto ai docenti della scuola media e del biennio della secondaria superiore e realizzato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Di questi, 68 sono gli elaborati letterari, 84 i contenuti multimediali e 33 i contenuti grafici.

    «Dai numerosi elaborati esaminati sono uscite voci fresche e squillanti che in coro dicevano “No al bullismo”. Con l’intervento congiunto della famiglia, della scuola, ma più ancora degli amici preparati, gli studenti possono diventare argini resistenti alla violenza gratuita, fisica o psicologica, come le attività pratiche nell’ambiente possono offrire forme di impegno salutare e terapeutico», spiega il coordinatore del progetto Cai-Scuola, Francesco Carrer.

    Da nord a sud, i vincitori sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dagli elaborati letterari prodotti da alcuni studenti della scuola secondaria di primo grado “Achille Beltrame” di Montorso Vicentino (VI) e dell’Istituto di istruzione superiore “Adone Zoli” di Atri (TE). Senza dimenticare i video e i contenuti multimediali realizzati da studenti dell’Istituto comprensivo “Zanellato” di Monselice (PD) e del biennio dell’istituto tecnico economico statale “Ferdinando Galiani”di Napoli. Infine, per quanto riguarda la sezione grafica, il primo premio è andato ad alcuni studenti dell’istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” a Correzzola (PD) e dell’istituto di istruzione superiore “Antonio Canova” di Vicenza.

    Il Cai, nella consapevolezza che l’ambiente montano costituisce luogo privilegiato per la crescita delle giovani generazioni, offre a tutte le sei classi vincitrici del primo premio l’opportunità di vivere l’esperienza di una notte in rifugio per un trekking di due giornate.