FIRENZE – Dal 2 al 25 settembre torna la XXIX edizione del Festival Fabbrica Europa con 22 giorni di spettacolo, 12 spazi, 27 eventi, 8 produzioni, 11 proposte internazionali, 120 artisti e 24 paesi. Una delle linee portanti di questa XXIX edizione del Festival è legata all’intreccio di culture e di linguaggi, di paesi di origine e di elezione, di radici e di slanci, di universi espressivi e di attraversamenti, di tradizioni e di sperimentazioni, segno sensibile e vitale di un meticciato umano e artistico che rappresenta il nostro oggi.
Un diffuso e articolato laboratorio di saperi e pratiche che intesse codici compositivi ed emergenze dialogiche con l’intento di indagare i processi creativi che, nella danza, nella musica, nelle arti performative, e nel loro intersecarsi, sviluppano dispositivi e formati scenici di una comunità dinamica di artisti provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia.
Progetti, spettacoli, concerti, performance, incontri, workshop, che si innestano in spazi all’aperto carichi di suggestioni naturali e nei teatri del territorio pensati per la proposta artistica: Parco delle Cascine e PARC Performing Arts Research Centre, Giardino Istituto Agrario, Teatro Studio di Scandicci, Teatro Cantiere Florida, La Compagnia, Teatro Puccini, Lumen, Chiostro Accademia Belle Arti, Parco Villa Demidoff, Giardino delle Rose e Institut Français.
Apre il Festival Gone here (yet) to come di Heine Avdal & Yukiko Shinozaki del collettivo internazionale Fieldworks, un’indagine sulla matericità del buio e sul suo rapporto con lo spazio. Come si rende tangibile l’oscurità? Quali altre realtà, incontri, connessioni diventano possibili nella penombra? Lo spazio teatrale diventa una tela su cui vengono proiettate realtà diverse.
Lo spettacolo plasma e scolpisce lo spazio e l’aria che lo riempie, trasforma il tempo, mette in evidenza ciò che si trova al di fuori: i suoi margini e i suoi bordi e ciò che si riversa attraverso le crepe e i varchi nei confini che lo definiscono. Scavando sempre più in profondità, nello spazio e nel tempo del teatro, Gone here (yet) to come fa affiorare memorie perdute. Presenze – (g)hosts – si mescolano ai danzatori guidando il pubblico in un viaggio sorprendente capace di svelare altre forme e dimensioni del mondo che conosciamo. Lo spettacolo è una rivelazione di Ice Hot, la piattaforma della danza scandinava che si è svolta a Helsinki (02,03/09, Teatro Studio).
Calendario eventi: https://fabbricaeuropa.net/fabbrica-europa-2022/.