Homepage CULTURA Mostra “Icone Copte”: Viterbo si fa ponte fra Italia ed Egitto

    Mostra “Icone Copte”: Viterbo si fa ponte fra Italia ed Egitto

    6:18 am
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    VITERBO – Si è tenuta domenica 24 giugno, alle ore 19.00, presso il palazzo dei Papi di Viterbo, la conferenza stampa di inaugurazione della mostra “Icone Copte”: oltre cinquanta fra oggetti di arte sacra della tradizione copto-ortodossa egiziana saranno in mostra nel capoluogo della Tuscia fino al 28 ottobre. All’inaugurazione ufficiale, presenti il prefetto di Viterbo Dott. Giovanni Bruno e le altre autorità civili e militari, hanno preso parte il vescovo di Viterbo Mons. Lino Fumagalli, il vescovo Copto-Ortodosso di Roma Mons. Barnaba El Soryani, la ministra della cultura egiziana Ines Abdel-Dayem, l’ambasciatore d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Badr, il senatore della Repubblica Umberto Fusco, Giacomo Barelli per Fondazione Caffeina Cultura; la conferenza stampa è stata conclusa dall’intervento di Eugenio Benedetti, patron della S.i.b. – Società Italiana di Beneficienza Roma Il Cairo.

    Moderata da Giorgio Renzetti, caporedattore del Messaggero di Viterbo, la conferenza stampa ha visto l’intervento introduttivo di Mons. Lino Fumagalli, Vescovo di Viterbo: “Questo incontro che inaugura la mostra delle icone copte, nata dall’idea del Cavalier Eugenio Benedetti, conclude anche quello che è stato il primo pellegrinaggio della storia per una comunità cristiana sulle orme della Sacra Famiglia, dalla Terra Santa all’Egitto. Dell’Egitto penso che abbia tre tesori inestimabili: primo, l’archeologia che abbiamo visto al museo del Cairo, che da solo vale come punto di inizio per oltre cento musei. Secondo tesoro, la cultura monastica dell’Egitto: proprio in questo paese è nato il monachesimo occidentale. Il terzo tesoro è la sua popolazione: siamo stati accolti anche nelle parrocchie più piccole con la più grande generosità; anche dalle comunità più disperse, che fanno fatica ad andare avanti perché non hanno forme di sostegno, c’è stato un ricordo per tutti, un dono, un omaggio. Torniamo a casa con la gioia degli incontri che abbiamo potuto vivere. Ringrazio il governo egiziano: posso attestare che visitare l’Egitto non solo è stato bello, ma è stato anche in grado di arricchirci culturalmente, spiritualmente e umanamente. Non mi sono mai sentito in pericolo o impaurito”.

    Dopo ha preso la parola Mons. Barnaba El Soryani,Vescovo Copto-Ortodosso della diocesi di Roma: “Sono molto contento di questa occasione per incontrarci, di questa possibilità offerta alla nostra comunità cristiano ortodossa copta. Le icone che vengono esposte non sono semplici oggetti d’arte, sono piuttosto concetti spirituali. Sono immagini che veicolano, che offrono momenti dello spirito. Siamo felici di poter portare a Viterbo oltre alle icone altri tesori d’arte, manoscritti e manufatti di grande valore. La cultura copta rappresenta un periodo di transizione, un periodo di ponte fra la cultura faraonica e quella islamica. Ringrazio anche io il cavalier Eugenio Benedetti per aver così creduto nel progetto del pellegrinaggio della Sacra Famiglia che è stato un successo davvero grande: siamo tutti tornati a casa con lo spirito dell’amore egiziano”. Hisham Mohamed Badr, Ambasciatore d’Egitto in Italia ha aggiunto: “La città di Viterbo non è solo una bella città, ma è anche una città storica e d’arte. Qui, nel Palazzo dei Papi, quando siamo a Viterbo sentiamo davvero di essere accolti nella storia. Questa mostra è soprattutto un messaggio per tutti gli agenti di divisione, per tutti coloro che vogliono separarci, per tutti i terroristi: noi siamo insieme. Le nostre culture e le nostre religioni portano un messaggio molto bello e importante e vogliamo dire che la nostra voglia di stare insieme è più forte delle cose che ci dividono”.

    In rappresentanza del Parlamento Italiano è intervenuto Umberto Fusco, Senatore della Repubblica: “Vi saluto tutti e vi do il benvenuto a Viterbo. Vi porto i saluti del sottosegretario alla Cultura del  governo italiano, Lucia Borgonzoni, che vi invia il più grande degli abbracci. Il messaggio che vogliamo mandare è semplice: la cultura è importante. E quanto è bello vedere la cultura che è in grado di unire due popoli, il popolo egiziano e quello italiano, e due città, il Cairo e la città di Viterbo!”. Giacomo Barelli, di fondazione Caffeina Cultura, ha parlato a nome dell’ente co-organizzatore dell’evento: “Dobbiamo dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo: dalla Società Italiana di Beneficenza del cavalier Benedetti in primo luogo, alla fondazione Cultura e Arte, a Terme dei Papi, a Regione Lazio, alla diocesi di Viterbo ovviamente e consentitemi un ringraziamento particolare a fondazione Caffeina. Abbiamo iniziato a costruire questo ambizioso progetto un anno fa, in un momento difficile per le relazioni fra Italia ed Egitto. Abbiamo così cercato di dare un contributo tramite gli strumenti che Caffeina conosce meglio, quelli della cultura: l’Italia e l’Egitto sono due paesi vicini, uniti da una cultura comune che dobbiamo animare e coltivare insieme, quella del Mediterraneo”.

    Ha concluso la conferenza stampa il Cavalier Eugenio Benedetti per la Sib Società Italiana di Beneficienza Roma Il Cairo: “Stasera si è parlato tanto del passato, dell’archeologia e dell’arte antica; io preferisco parlare anche del futuro. Mi ricordo di un vecchio proverbio arabo, che in realtà è un proverbio egiziano “L’Egitto è la madre del mondo”. Me lo disse per la prima volta mio nonno, il fondatore dell’ospedale egiziano del Cairo; prima di morire me lo lasciò come testamento spirituale e mi disse “Ricordatelo”. Negli anni successivi ebbi la fortuna di costruire un buon rapporto con Nasser e un giorno lui mi ripeté le stesse parole “L’Egitto è la madre del mondo”.  Mio nonno ha passato la vita a lavorare in Egitto curando i malati; con la Fondazione noi proviamo ad occuparci di una cura diversa, della terapia dell’anima. Oggi abbiamo compiuto un passo avanti importante; questa sera, in questa piazza, si terrà lo spettacolo del balletto di stato egiziano. Ringrazio la ministra della cultura egiziana che del balletto è stata membro prima della sua attività politica; il nostro obiettivo è quello  di sviluppare ogni iniziativa possibile sul piano culturale, perché siamo convinti che la cultura può costruire davvero un ponte fra popoli e nazioni. Faccio un appello a tutti voi perché si vada avanti ancora, di più e sempre di più; il rapporto fra i nostri paesi si è danneggiato a causa di vicende politiche, ma qui abbiamo dimostrato che niente lo può interrompere perché la realtà è che ci vogliamo bene. Sosteneteci col cuore nelle nostre iniziative; vogliamo costruire con l’Egitto un rapporto che sia degno del nostro passato. Oggi l’Egitto è sbarcato a Viterbo e il nostro obiettivo è più vicino”.