Ferrara – Si è aperta ieri mercoledì mattina a Ferrara l’edizione 2025 del Salone internazionale del Restauro, un appuntamento che da tre decenni rappresenta un punto di riferimento per il mondo della conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. Un anniversario importante che, come ha sottolineato Andrea Moretti, Presidente di Ferrara Expo, testimonia la solidità di un percorso condiviso e l’evoluzione costante di una manifestazione capace di adattarsi ai cambiamenti del settore, rafforzando il dialogo tra professionisti, istituzioni e innovazione tecnologica.
Per Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, il Salone del Restauro è molto più di una vetrina espositiva: è un laboratorio vivo di confronto e progettualità comuni, crocevia di eccellenze istituzionali, scientifiche e produttive. Un luogo in cui la città rinnova il proprio ruolo di snodo culturale e operativo, favorendo il dialogo tra tradizione e innovazione e contribuendo a tracciare nuove traiettorie per la gestione del patrimonio.
Il Ministero della Cultura con Luigi La Rocca ha posto l’accento sulla centralità dello scambio di competenze ed esperienze, sottolineando come la tutela del patrimonio non possa prescindere da una sinergia concreta tra pubblico e privato. Solo attraverso una cooperazione strutturata e orientata a obiettivi condivisi è possibile affrontare con efficacia le sfide attuali e future della conservazione, valorizzando le rispettive competenze e costruendo percorsi comuni di intervento e innovazione.
La Regione Emilia-Romagna con l’Assessora alla cultura, Gessica Allegni, ha sottolineato l’importanza del Salone come strumento strategico per la valorizzazione del patrimonio e per l’attivazione di sinergie tra enti e territori, sottolineando l’impegno costante della Regione nel sostenere il comparto, con investimenti significativi e una visione capillare, diffusa e attenta anche alle piccole realtà. Ferrara si distingue come polo d’eccellenza, capace di mettere in rete competenze e progettualità. Prendersi cura del patrimonio significa investire nella qualità dei territori, nella memoria collettiva e nelle opportunità future.
L’apertura al mondo è stata al centro dell’intervento di Matteo Masini, Direttore Ufficio Beni di Consumo ICE Agenzia, che ha evidenziato la crescente attrattività internazionale della manifestazione: 18 i Paesi rappresentati, dai grandi player ai Paesi emergenti dell’area mediterranea, che con 53 delegati presenti conferma il Salone come piattaforma globale per la promozione del know-how italiano.
Alle celebrazioni si è unito anche Alessandro Bozzetti, Presidente di Assorestauro, che ha ribadito l’importanza di mettere a sistema conoscenze ed esperienze per la salvaguardia del bene comune, evidenziando come la capacità italiana nel campo del restauro sia apprezzata e riconosciuta a livello mondiale.
Laura Ramaciotti, Rettrice dell’Università degli Studi di Ferrara, ha dato risalto al ruolo fondamentale e centrale della formazione e della ricerca, con l’ateneo cittadino impegnato in prima linea nel costruire competenze e attivare progetti sul territorio per restituire valore al patrimonio collettivo.
Un’edizione speciale, dunque, che guarda al futuro con consapevolezza, facendo della memoria storica un motore per l’innovazione e la costruzione di nuove strategie condivise.
Anche il quotidiano web Le Muse News era presente con il video didattico di carattere storico dal titolo “La diffusione delle pievi in età altomedievale nell’area del Valdarno” a cura della dott.ssa Sara Fresi, trasmesso in loop per tutta la durata di Restauro. Detto video è stato presentato ad espositori, visitatori e delegati provenienti da vari Paesi, tra cui: Arabia Saudita, Iran, Ucraina, Cina, Cuba, Albania e altri ancora.